Matite

Matite

Come si fa a incontrare un amico e discutere per un’incomprensione quando fuori si è appena conclusa una strage?

E’ difficile sedersi al mattino, chiudere gli occhi e meditare. Allontanare i pensieri, come si fa? Come si fa a entrare in un’aula e discutere di obiettivi aziendali, quando senti una guerra. E questa volta non è da qualche parte lontano, oltre un mare, un oceano, un muro che non ci appartiene. Non è solo sullo schermo del computer, è qui. Non c’è più niente di lontano. E’ tutto intorno a noi. Da oggi è impossibile fare finta di non saperlo.

Cavolo, quanto è piccola la nostra vita di fronte al mondo. Ti impegni giorno dopo giorno a creare un senso, a definire una direzione che sia coerente con un sogno e poi due fucili, ti fanno vacillare anche la più solida fiducia.

Ti alzi una mattina e pensi, che senso ha?

E’ piccola la vita di ognuno di fronte a tanto. Eppure so che è proprio continuando la nostra piccola vita, così come la costruiamo che possiamo fermare il caos. Impegnandoci a realizzare i nostri progetti, i nostri sogni, nel rispetto dei valori che ci appartengono, diventiamo più forti e felici. E quando siamo forti e felici, possiamo sostenere qualunque cosa: le nostre idee, persino la libertà. Non esiste sistema, non esiste organizzazione che non sia fatta di vite, di persone, e ognuna di queste deve affrontare delle paure.

La paura è la più grande arma di distruzione. Ma è un trucco. Allenarci a realizzare chi siamo insieme agli altri, è il modo per vincerla, per arrivare dall’altra parte, dove è il senso di tutto. Le nostre piccole vite sono più grandi della paura, perché a differenza di questa, sono reali. Decidiamo quindi che vita vogliamo vivere e viviamola, insieme.

Un giovane giornalista chiese ad Einstein: – Qual è la domanda più importante che si possa fare a uno scienziato? –

Einstein dopo una lunga riflessione rispose: – Chiedergli di svelare se il mondo sia un luogo ospitale. Se crediamo che il mondo sia un luogo ospitale costruiremo ponti. Se crediamo che non lo sia, costruiremo muri. –

Carla Benedetti

Ho intrapreso gli studi e la professione di coach dopo quindici anni di attività nel management, nelle Risorse Umane e nella gestione di piccole imprese in Italia e all’estero. Credo fermamente che ogni singolo individuo possa dare il suo contributo a quel cambiamento culturale che renderà il mondo migliore.

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