Essere pronti

Essere pronti

La primavera, stagione nuova, la stagione del risveglio. Un tempo giovane che porta voglia di fare, ma anche un po’ di stanchezza per quello che ci portiamo dietro dai mesi passati.

E questa primavera romana che sembra tardare o meglio, restare attaccata a un nuovo autunno senza fine, è faticosa. E’ una primavera che arranca, confusa e un po’ persa.

Siamo tutti parte di questo mondo, e a meno che non vogliamo far finta di non sapere, siamo dentro una brutta storia.

Una storia fatta di difficoltà, di lentezza, di arroganza, di egoismo, di furberia e soprattutto di solitudine. Perché se tante persone si sentono perse, se tanti finiscono per lasciare la presa e cadere, è anche per solitudine. Per colpa di questo senso di impotenza che ci viene inculcato spot dopo spot, scandalo dopo scandalo.

Ieri ero con una mia amica, una di quelle amiche con cui ci si ferma a pensare a voce alta. Una conversazione allegra che sembrava volesse regalarci tante belle sorprese, fino a quando ha abbassato la testa e mi ha detto -non ce la faccio più.-

Un matrimonio finito dopo 20 anni, una nuova precarietà che non aveva mai conosciuto, I figli che chiedono e non danno tregua. All’improvviso è scomparsa la sua forza, la grinta che conosco, la determinazione a cui mi ha abituata, all’improvviso ha dimenticato il suo pudore per dirmi – non ce la faccio più, ho paura.-

Quello che si dice in questi casi è sempre pieno d’amore, eppure spesso così poco utile. E allora non ho detto niente e per un po’ mi sono limitata ad ascoltare. Ho ascoltato i suoi sogni, le aspirazioni che aveva riscoperto nonostante il momento difficile. Ho ascoltato mentre il suo sguardo si spostava in cerca delle parole giuste per raccontarmi un futuro che immaginava, ma che non credeva possible. Perché?

– Se non sei pronta non uscire.- Mi ha detto – E ora io non sono pronta, sono sola.-

E’ questo allora? E’ questa la paura?

E’ vero, bisogna essere pronti per uscire, ma siamo sicuri di essere così bravi nel valutare il momento giusto? Tutti abbiamo paura prima o poi nella vita e ogni giorno una piccola dose  accompagna i nostri pensieri. Paura di non superare un esame, di non ottenere un sì, di non riuscire a spiegare. La lista sarebbe troppo lunga.

Ma avete mai avuto paura di incontrare qualcuno che non significa niente per voi? O di fare delle commissioni di routine? Forse no. E’ quello che amiamo che ci fa battere il cuore, che ci tiene svegli la notte. Tutto quello che desideriamo, tutto quello che conta davvero per noi è sempre oltre la paura.

Non è la paura che ci impedisce di andare avanti è quello che ne facciamo. Decidere di affrontarla, di attraversarla per arrivare dall’altra parte vale sempre la pena. E’ possible che si sbagli qualcosa, è possible anche che non si riesca subito, ma è molto più probabile che ci si avvicini ai propri sogni e a noi stessi. Non è forse questo essere pronti?

Siamo in una brutta storia, ma circondati da meravigliose opportunità. Noi e chi ci sta vicino, possiamo cambiarla la storia. Possiamo fare la nostra parte per permettere a noi stessi e a chiunque di provarci almeno. Nessuno dovrebbe restare solo, perché ogni volta che qualcuno si ferma, si ferma un pezzetto di noi.

 

Carla Benedetti

Ho intrapreso gli studi e la professione di coach dopo quindici anni di attività nel management, nelle Risorse Umane e nella gestione di piccole imprese in Italia e all’estero. Credo fermamente che ogni singolo individuo possa dare il suo contributo a quel cambiamento culturale che renderà il mondo migliore.

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