Un vero coach. Intervista al maestro Sir Whitmore

Un vero coach. Intervista al maestro Sir Whitmore

Ad Aprile al “Forum delle Eccellenze” tra gli ospiti speaker c’era anche Sir John Whitmore colui che ha portato il Coaching dallo sport nel mondo del lavoro. Una persona da circa 30 anni impegnata nella ricerca e nello studio delle applicazioni di questo metodo straordinario per la crescita personale, non solo nel lavoro, ma in tutti gli aspetti della vita. Insomma un maestro.

Qualche giorno prima Andrea Genovese mi chiama e mi dice: “Ho organizzato un’intervista per WBF. Andiamo a intervistare Whitmore, ti va?.” Certo, ci sono.

Ero molto emozionata, l’dea di incontrarlo dopo il suo intervento e fargli delle domande sensate e utili mi agitava un po’. Sono arrivata con il suo libro “Coaching” nella borsa. La vecchia edizione, quella su cui ho iniziato i miei studi. Ho bevuto mezzo litro di acqua per paura che mi si intrecciasse la lingua e il mio inglese diventasse incomprensibile.

Al volo ho messo giù una scaletta di domande. Quello che interessava ad Andrea, quello che volevo chiedere io, lasciando spazio all’improvvisazione nello spirito “del qui e ora”. Poi sono entrata in stato, come si dice, e sono partita. Sir JW mi ha sorriso, tutto è andato liscio.

E’ stata un’intervista rilassata, empatica e attenta. Una vera lezione. Non solo per le informazioni e i chiarimenti che ne abbiamo ricavato, ma per la disponibilità, la generosità, il rispetto ricevuti da un coach formatore che la regina Elisabetta ha onorato con il titolo di Sir per il suo contributo alla cultura del Regno Unito.

In quegli otto minuti ho avuto un’alta dimostrazione di cosa deve essere un coach. Un professionista capace di ascoltare, di accompagnare le persone verso i propri obiettivi, ma anche una persona che conosce la coerenza tra i propri insegnamenti e la pratica quotidiana. Una persona che crede fino in fondo ai principi espressi e li mette in pratica sempre. Parlare di Coaching è importante, ma senza l’etica che lo accompagna, rimane poco. L’allenamento è anche questo: dare valore alle parole attraverso comportamenti coerenti.

Qui c’è l’intervista con il montaggio finale curato dai ragazzi di TheBlogTV, una copia dell’ originale la conservo nella cartella delle cose che contano, insieme alla sua dedica sul mio vecchio libro. Grazie Sir John e grazie Andrea per aver condiviso questa opportunità.

Carla Benedetti

Ho intrapreso gli studi e la professione di coach dopo quindici anni di attività nel management, nelle Risorse Umane e nella gestione di piccole imprese in Italia e all’estero. Credo fermamente che ogni singolo individuo possa dare il suo contributo a quel cambiamento culturale che renderà il mondo migliore.

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